martedì 11 gennaio 2011

Venezia - MIRANO - La Ragnatela

La Ragnatela

Fraz. Scaltenigo - Mirano - VENEZIA

CUCINA: Ottima cucina e per di più varia. Si spazia dalla tradizione gastronomica veneta alla ricerca. Il menù si presenta come un pout-pourry di piatti golosi ed intriganti, che ci si perde gli occhi e ci si mette davvero un po' a decidere: consiglio di andare con amici stretti, così si prendono cose differenti e si riesce ad assaggiare un po' di tutto. Il menù si articola in diversi sotto-menù -tutti prezzati e da cui si può attingere, nel senso che non è obbligatorio prendere tutto da un menù o dall'altro, ma ci si può sbizzarrire- che si dividono in: presidi alimentari (gallina padovana, agnello dell'alpago, baccalà), menù tradizione (comprese ricette veneziane dei secoli scorsi come il "savor di gamberi"), menù di innovazione (come la ventresca di tonno affumicato, in crosta di pistacchi su brodetto di pesce: ottima!!). Devo dire che ogni volta ci porto degli ospiti faccio un figurone: sia perchè i piatti sono tutti belli e ben presentati, oltre che buoni, sia perchè presentando il menù sia carne che pesce ci si accontenta un po' tutti. Anche i dolci sorprendono: si va dalla tradizione più vera come i zaleti con la crema (biscotti tipici di Venezia), all'innovazione del gelato alle spezie con croccante al sesamo (e merita!!!), ad accenni di esterofilia come il macaron -fatto oltretutto molto bene- tipico dolce della tradizione parigina (si narra fosse tra i dolci preferiti di Maria Antonietta).
VOTO - 9/10

PULIZIA: L'ambiente all'aspetto sembra molto pulito, soprattutto per i toni del bianco che lo dominano. I bagni della sala superiore, probabilmente per il minor passaggio di gente, sono più puliti e ordinati di quelli del piano basso, di fianco al banco da bar. Il bagno al piano basso paga un poco lo scotto anche al clima fortemente umido della zona che in autunno-invero si sente parecchio e non rende l'ambiente molto  accogliente. Ad ogni modo non si può dire che l'ambiente sia sporco, anzi!
VOTO - 6 e 1/2 /10

SERVIZIO: Cortesi, mai invadenti e assolutamente collaborativi. Lo dico perchè all'ultima visita un mio commensale ha avuto un fastidioso incidente ed il personale di sale è stato d'aiuto, rendendoci disponibile quel che ci serviva. Unico appunto è che potrebbero essere un poco più empatici e sorridenti, quello sì, ma per il resto tutto apposto.
VOTO - 7/10

AMBIENTE: L'arredo è molto semplice sui colori del bianco. Le sedie classiche da osteria sono state ridipinte sul bianco, su alcune sono stati scritti pezzi di ricette o altri brani, altre hanno sagome di strumenti e oggetti che spuntano da sotto il bianco del colore base. All'ingresso, nella sala bassa, il pavimento era stato ricoperto da un bel linoleum tutto colorato e molto d'effetto che si estendeva nei bagni, peccato che probabilmente per l'umidità del clima, quei e là siano apparsi col tempo dei bozzi e degli scollamenti, che danno all'ambiente un'aria più sciatta di quello che voleva essere. Piuttosto suggerirei degli specchi un poco più ampi nel bagno al piano terra: uno vorrebbe anche controllarsi e darsi una sistemata in bagno e con degli specchi piccoli e tondi, come quelli che si usano per spulciarsi le sopracciglia, la cosa non è molto agevole.
VOTO - 6 e 1/2 /10

OPTIONALS: Su tutti domina il carrello dei formaggi serviti con le salsine e marmellatine appropriate, che personalmente adoro. Inoltre la scelta di distillati a fine pranzo è molto buona, potrebbero però suggerire al cliente l'idea di concludere il pranzo o la cena con qualcosa da bere, cosa che non sempre fanno e che, secondo me, li porta a perdere un'occasione. Buona la carta dei vini con ottime scelte sul territorio e vini locali non così comuni come il Malbech.
VOTO - 8/10

Prezzo: Con due portate a testa (antipasto e primo, antipasto e secondo), dolce, vino e caffè si è sui 40-45,00 eur a persona - Direi un prezzo più che onesto vista la qualità dei cibi.

VOTO TOTALE: 37/50

martedì 4 gennaio 2011

Modus Operandi

Ci ho pensato un poco e sono giunta alla conclusione che un giudizio deve essere strutturato secondo uno schema logico, altrimenti rischia di essere solo un grumo di parole al vento.
Dunque, venendo al sodo, direi che il giudizio può articolarsi in punti:

- CUCINA: credo che sia il nocciolo fondamentale per cui si sceglie un posto piuttosto di un altro. Prima c'è da distinguere se la cucina è di tipo creativo o tradizionale, e in secondo luogo vedere se i piatti son fatti a modo, curati, gustosi e ben costruiti;
- PULIZIA: fondamentale!!! Avevo un amico che passava a guardare il bagno, prima di decidere se sedersi ad un tavolo del locale. Ed in effetti ci son dei posti che, santo cielo!!, si spera di non dover fare mai pipì durante la cena. Anche perchè, diciamocelo, se il bagno e gli ambienti sono sporchi, non ne viene una bella immagine di come può essere tenuta la cucina;
- SERVIZIO: ci sono ambienti più formali e più informale, quelli in cui il cameriere passa a riempirti il bicchiere ogni volta si svuota un poco e quelli in cui cerchi disperatamente di addocchiare il cameriere e di attirarne l'attenzione perchè al tavolo l'acqua è finita da un quarto d'ora almeno. Poi ci sono i locali in cui ci si sente a casa, dove tutti sono amichevoli e sorridenti... e quelli un po' più freddini, chè sembra quasi tu stia dando fastidio a star lì seduta a mangiare;
-AMBIENTE: di certo più appagante pranzare in una bella sala adorna e curata, rispetto ad un ambiente "vintage". E forse è più piacevole una sala ben illuminata rispetto a luci talvolta troppo soffuse che si rischia di sbocconcellare il centro tavola al posto dell'insalata;
-OPTIONALS: spesso nelle guide si legge "cantina" come voce, ma credo sia un po' limitativo. E' evidente che una buona lista dei vini spesso è  fondamentale - o di birre in pizzeria - ma non basta solo quello. Un'ottima cena può essere uccisa da un pessimo caffè, ad esempio... diversamente mi è capitato di illuminarmi a giorno in ristoranti in cui a fine pasto s'avvicinano col carrello dei formaggi. Oltre a ciò è bene che un locale che si voglia dare un certo tono abbia una buona scelta di liquori e distillati. Insomma anche quello che fa da cornice al pranzo ha un'importanza non trascurabile.

Tutti questi punti otterranno una valutazione in decimi (min. 1 - max. 10). 

Inoltre verrà tenuta in considerazione un'ulteriore variabile che darà, nel caso, un BONUS al giudizio. Parlo del sito in cui il locale si trova: è incontestabile che un bel posto abbia la sua importanza. E' decisamente più piacevole un bel ristorante in riva al mare che un locale fronte discarica. Tuttavia essendo che può esserci anche un ottimo posto fronte discarica, la posizione darà solo un bonus e non entrerà in toto nel giudizio.

Infine non può mancare un riferimento al PREZZO: diciamo che l'economicità dà sicuramente un bonus, mentre l'esosità corrisponde ad un malus. Tradotto: un'ottima pizza margherita a 4,00 euro è decisamente più buona di un'altrettanto ottima pizza margherita a 10,00 euro.

venerdì 24 dicembre 2010

Genesi - presentazione e ratio operandi -


Ciao cari...
tempo fa il mio contratto di lavoro a tempo determinato non è stato rinnovato, come succede a molti... troppi direi. Tuttavia posso dire che il fatto mi ha spinto a ripensarmi un poco e a chiedermi cosa mi piacesse fare e su cosa avessi molte cose da dire. Ebbene posso dire di conoscere più di qualche città: lavoravo in ambito turistico e questo fatto mi ha dato la possibilità di girare un bel poco in Italia e Oltr'Alpe.
Ne consegue che io conosca anche diversi posticini dove sedersi e sfamarsi, dato che non si vive nè d'aria, nè d'amore a quanto sembra...

Inoltre vivo nella forte convinzione che l'apertura mentale e la capacità empatica delle persone sia spesso proporzionale alla varietà di piatti, cucine e gusti che si è disposti a tentare. Ammetto! Sono sinceramente prevenuta nei confronti degli schizzinosi che, seduti a tavola, cominciano con "questo no!", "quello non mi piace!", "io queste cose non le mangio" e discorsi simili.
Diciamocelo: ho una natura decisamente edonista e ritengo che il cibo sia uno dei piaceri che la vita ci riserva. Soprattutto sono dell'idea che la cosa più affascinante sia il senso di scoperta che spesso si accompagna ai piatti: un risotto, mangiato mille volte in mille posti differenti, può rivelarsi una assoluta novità, d'improvviso, anche solo per un ingrediente in più, per non parlare della cosiddetta cucina etnica.
In fondo la cucina è intrinsecamente legata alla cultura, alla storia e alla società che la produce, e trovo affascinante il numero di storie che una semplice pietanza sa raccontare.

Quindi, fiato alle trombe, via alle danze o fuoco ai fornelli...fate vobis! Si comincia...